Partita giocata in trasferta di sabato in notturna per la prima squadra, ma il risultato non cambia: sconfitta per 1-2 come l’ultima partita disputata.

La partita sembra incanalarsi nel verso giusto durante i primi 25’ di gioco, quando il Solteri San Giorgio dimostra un’organizzazione di gioco superiore al Mezzolombardo che fatica a trovare le contromisure. Tuttavia, questa accennata superiorità territoriale non si traduce in gol o in conclusioni effettivamente pericolose, fatta eccezione per un paio di tiri da fuori area di Mattia Tasin e alcune incursioni facilmente sventate in uscita dal portiere. Inoltre il gioco fisico del Mezzolombardo mira prevalentemente a colpire i giocatori più in forma del SSG, in particolare il veronese Michele Zivelonghi, esordiente ma già a suo agio nel gruppo e nei meccanismi di gioco. Su di lui infatti si abbattono dei falli al limite della correttezza, che sortiscono l’effetto sperato: nel giro di 5’ l’inerzia della partita cambia a favore del Mezzolombardo che, con alcuni lanci verso la possente ed esperta punta centrale, impaurisce il SSG il quale, costretto a rimediare spesso in angolo, sembra non in grado di reagire lucidamente.

Con una di queste azioni in verticale, il Mezzolombardo colpisce: lancio lungo verso la punta che sventaglia in fascia; cross verso il centro e rinvio della difesa dei Solteri a liberare dopo una deviazione del portiere; la palla finisce però nei piedi dell’avversario che calcia un cross… verso l’incrocio dei pali più lontano dove la traiettoria del pallone si spegne sorprendendo il portiere Mykhaylyuk.

Da quel momento in poi, il Solteri San Giorgio fatica a scrollarsi di dosso le paure e a riorganizzarsi affidandosi troppo a iniziative personali. Durante una di queste allo scadere del primo tempo, Zivelonghi, autolanciatosi verso l’area avversaria, viene atterrato pericolosamente da dietro da un giocatore del Mezzolombardo, immediatamente espulso (benvenuto in seconda categoria Trentina, Michele!). Il Mezzolombardo si trova quindi ad affrontare tutto il secondo tempo in 10 uomini. Tutto facile dunque? No per niente.

Al rientro si vede un Mezzolombardo molto combattivo mentre il Solteri San Giorgio sembra non riuscire ad approfittare in alcun modo della superiorità numerica. Il gioco verticale del Mezzolombardo continua a mettere in difficoltà la difesa e di contro il SSG non riesce a opporre un gioco efficace contro una squadra schierata praticamente con il 6-0-3. Cercando la verticalità in continuazione, infatti, il SSG si trova a scontrarsi contro una difesa molto più esperta e rocciosa e non riesce a mettere in campo le qualità tecniche e di rapidità che lo dovrebbero contraddistinguere. Se si aggiunge il divario di cattiveria agonistica e di fisicità dimostrato dai giocatori del Mezzolombardo, si capisce poi come mai a produrre le azioni più pericolose siano appunto questi ultimi, fino al “patatrac” quando la punta del Mezzolombardo viene atterrata ingenuamente dalla difesa del SSG. Rigore, trasformazione e gol: 2-0 al 22’. Mancherebbe abbastanza per poter rimontare, ma i Solteri si lasciano travolgere dalla foga e peccano di lucidità. A parte uno spunto personale dopo 5’ di Pedrotti che si tramuta in rigore, trasformato perfettamente da Tasin, quasi il nulla. Continue azioni verticali che si infrangono sul muro eretto dal Mezzolombardo, che anzi, con azioni di contropiede, si rende sempre più pericoloso. Unica luce, una punizione dai 30 metri calciata a fil di traversa da Zivelonghi a 2 minuti dal termine, ma troppo centralmente per impensierire il portiere avversario.

Sconfitta meritata, dunque, al De Varda, ma buoni segnali ce ne sono: i primi 25 minuti, la capacità di non arrendersi, che ha comunque evitato una sconfitta più pesante, e le buone capacità tecniche messe in evidenza da alcuni elementi. C’è da crescere a livello di gioco di squadra, di ordine e di scaltrezza. C’è da imparare da squadre come il Mezzolombardo cosa vuol dire essere in seconda categoria e avere cattiveria agonistica, ma soprattutto come hanno reagito alla difficoltà dell’essere rimasti in 10 con ancora più fisicità e ancora più grinta.

Questa partita è l’emblema di ciò che sarà il nostro campionato: chi pensava fosse facile, si sbagliava, ma la possibilità di migliorare c’è e la strada è quella buona. Vediamo di percorrerla in fretta.