predaia1Poteva essere la partita della conferma contro la capolista Predaia per il Solteri San Giorgio, una conferma della continua crescita operata lungo il girone di andata. Invece non è andata così. La sconfitta è meritata in tutto e per tutto ma può diventare un’importante lezione per la giovane compagine e il suo allenatore.

Il primo tempo lasciava presagire un andamento diverso della partita, tant’è che la prima mezz’ora è stata nettamente di segno ospite. Il Solteri San Giorgio, infatti, ha iniziato decisamente bene con ripetute azioni che sembravano poter stordire la retroguardia del Predaia. Come di consueto, però il predominio territoriale non si tramuta in gol sebbene procuri alcune occasioni particolarmente pericolose come quella capitata tra i piedi di Patarnello che, smarcato perfettamente da Tasin, dopo un’ottima combinazione a metà campo, tira di prima intenzione e colpisce il palo esterno a portiere battuto. All’improvviso un lampo del Predaia sorprende il SSG al 37′ del primo tempo: un’azione, che sembrava innocua sulla propria sinistra, si trasforma in un lungo lancio da parte del terzino verso le punte; la difesa del Solteri San Giorgio, fino ad allora attentissima, appare in confusione e di fatto regala la palla alla punta avversaria che insacca facilmente. A quel punto il black out totale del Solteri San Giorgio e sale in cattedra il Predaia che d’improvviso pare molto più convinto e fisicamente prestante.
Il secondo tempo non regala nulla di nuovo. Fatta eccezione per il primi 10/15′ in cui il SSG sembra voler rimediare, ma senza creare alcunché e in modo molto più confuso rispetto al primo tempo, il Predaia controlla perfettamente la partita giocando con più tranquillità e con i continui contropiede impensierisce sempre molto la difesa ospite. Di fatto il centrocampo del SSG sparisce dalla partita sia in fase offensiva, continuamente scavalcato da inutili lanci lunghi, sia in fase difensiva, quando sembra mancare la capacità di fare filtro per la difesa, costantemente in difficoltà a lottare da sola contro l’intera squadra avversaria. In questo modo arrivano il secondo (al 25′) e il terzo (al 40′) gol senza che il Solteri San Giorgio dia l’impressione di poter reagire.
Una sconfitta cocente che segna una ferita profonda che brucerà a lungo. Ma deve servire da lezione soprattutto all’allenatore: se si arriva troppo supponenti, se si pensa più al rimbalzo del pallone non perfetto anziché a giocare al meglio per la squadra, se non si aziona il pressing in modo coordinato, se basta un gol a distruggere ogni sicurezza, allora la responsabilità è dell’allenatore e si perde. Si perde male senza alcuna possibilità di appello e deve essere l’allenatore a trovare un rimedio. Ora testa alla prossima partita in casa e forza Solteri San Giorgio!

(Libero Pavan)

 

 

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