Lo scorso 16 dicembre si è svolta al NEST di via Solteri a Trento la festa di Natale del gruppo sportivo Solteri San Giorgio. Assenti giustificati dirigenti, staff e atlete del settore pallavolo, impegnati nei vari campionati, hanno portato il loro saluto ai ragazzi presenti e alle loro famiglie il presidente Germano Livio, i membri del direttivo e i due responsabili, rispettivamente tecnico e sportivo, Fulvio Bertolini e Marco Tosoni. Ci ha fatto l’onore di intervenire anche Claudio Geat, presidente della Circoscrizione Trento Centro, che ha portato i graditi saluti del Consiglio circoscrizionale e i suoi personali, rivolti in modo particolare ai volontari dei Solteri San Giorgio.

Quest’anno la festa è servita anche a dare le prime informazioni sul progetto riguardante il rifacimento dell’impianto sportivo “Bonetti”, ovvero il cuore pulsante del settore calcio Solteri San Giorgio. Siamo molto soddisfatti per la decisione intrapresa dal Comune, che ha condiviso le nostre datate preoccupazioni sullo stato dell’impianto, sia per quanto riguarda il fondo d’erba sintetica che le vecchie strutture adibite a spogliatoi. Il progetto prevede un intervento generale, nonché la possibilità di usufruire di un locale per la sede della società. I lavori inizieranno a giugno 2018 e si protrarranno per circa un anno. In questo lasso di tempo i nostri giovani atleti si alleneranno e giocheranno in altra sede, presumibilmente a Melta. Siamo tutti già impegnati, ovviamente, per garantire il minor disagio possibile alle famiglie e ai bambini.

Marco Bertuzzi presenta gli staff delle squadre. Qui con Sandro Merz (Esordienti) e Sergio Gadda (Juniores)

 

La nostra società vuole e deve avere, per la filosofia che la contraddistingue ed è condivisa da tutti i soci e i membri del consiglio direttivo, uno sguardo che va oltre il mero aspetto sportivo. Vogliamo avere occhi e orecchie rivolti verso i nostri atleti, dal più piccolo al più grande, con l’obiettivo di indicare una strada da seguire, un percorso di crescita costante come sportivi e come individui. Senza pretese, ma la nostra parte la vogliamo e la dobbiamo fare: lo sentiamo come dovere morale.

Quindi attraverso la visione di alcune scene tratte da famosi film che hanno raccontato temi difficili in campo sportivo, quali la convivenza in tempi di forti scontri sociali e culturali, il disagio giovanile e una sempre più marcata assenza di dialogo, abbiamo cercato di dare il nostro contributo a favore dei nostri atleti affinché comprendano quanto sia importante imparare a confrontarsi, a parlare, a esporre e, quando necessario, difendere le proprie posizioni in maniera adulta e civile, nell’interesse, oltre che individuale, anche di quello superiore della propria squadra oggi, e che in futuro potrebbe essere del proprio team di lavoro piuttosto che della famiglia e perché no?, del proprio paese.

Questo è crescere. Questo è diventare donne e uomini adulti, consapevoli delle proprie virtù e delle proprie debolezze. Consapevoli che nulla si costruisce da soli, ma i piccoli e grandi successi sono sempre frutto di unione di intenti e di forza di volontà. Il simbolo che è presente nel nostro logo non a caso è un ponte che serve a unire sponde opposte. E non a caso abbiamo fatto nostro un aforisma di Nelson Mandela che recita: “Io non perdo mai: o vinco o imparo.”

Se impareremo a farlo il successo sarà assicurato.

(Stefano Albergoni e Marco Bertuzzi)

 

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